COVID-19: città e regioni progressiste condividono i loro progetti di solidarietà

28 May 2020
COVID-19: città e regioni progressiste condividono i loro progetti di solidarietà

Siamo tutti sulla stessa barca. L'Europa è diventata l'epicentro della pandemia COVID-19 e ora ci troviamo in una serie di situazioni difficili che solo poche settimane fa non avremmo immaginato possibili. Questa emergenza invita ognuno a fare la sua sua parte per aiutare le proprie famiglie, amici, colleghi, vicini e comunità per superare questi tempi complicati. I politici locali e regionali sono oggi in prima linea per combattere un virus che non conosce confini. È tutto difficile, drammatico e sembra quasi impossibile, ma le nostre comunità stanno reagendo bene in un modo unito ed è così che saremo in grado di vincere.

Alcuni sindaci hanno lanciato progetti di solidarietà per aiutare i cittadini anziani a fare la spesa. Altri stanno comunicando direttamente con la popolazione attraverso i social media per informare a rassicurare tutta la popolazione. D'altra parte, alcuni stanno lottando per capire cosa si possa fare.

Perché quindi non aiutarsi l’un l’altro scambiandosi idee?

Il Gruppo PSE invita i politici locali e regionali a condividere le loro esperienze, idee e progetti di solidarietà su come affrontare questa pandemia attraverso questo link.

Qui di seguito troverete le storie di tante città e regioni progressiste italiane. Per scoprire le storie di altre città e regioni europee, seguite questo link alla pagina in inglese.

 

Arianna Censi,Vicesindaco della Città metropolitana di Milano, Italia, e membro del Gruppo PSE


(contributo pubblicato il 18 Maggio)

Come state affrontando la pandemia del COVID-19

L'area metropolitana milanese è una delle zone lombarde più duramente colpite dal coronavirus insieme alle province di Bergamo e Brescia. Questa situazione oltre alle ovvie ricadute negative ha però innescato una forte solidarietà interna e internazionale, favorite sia dalla vocazione cosmopolita di Milano che dal grande dinamismo delle associazioni di volontariato del territorio. La Città metropolitana ha quindi operato su due fronti, da una parte ha proseguito nel garantire i servizi essenziali (quali ad esempio: la protezione civile, il presidio e la manutenzione degli edifici scolastici e delle grandi arterie stradali) ai cittadini, ai Comuni e alle imprese.

Simultaneamente di raccordo con i suoi 133 Comuni ha creato una sorta di cabina di regia che ha consentito la rapida e capillare distribuzione dei dispositivi di sicurezza individuale e dei generi alimentari e dei beni prima necessità indirizzati ai soggetti fragili come anziani, disoccupati, disabili che sono tra i più colpiti da questa emergenza.

Sono innumerevoli le iniziative messe in campo in queste settimane dal mio Ente:

  • la distribuzione di 10.000 mascherine al personale delle Residenze Sanitarie per Anziani; le 3.000 tute protettive date ai Comuni e al sistema sanitario;
  • la distribuzione attraverso i volontari della protezione civile dei generi alimentari per anziani, disoccupati e non autosufficienti che le misure di contenimento dell'epidemia hanno relegato nelle proprie abitazioni.

Dai territori, un’azione virtuosa ha visto l’accordo tra 14 comuni della zona omogenea del Sud Est Milano per la costruzione di Infopoint SEM, un portale che ha l’obiettivo di dare supporto consulenziale alle micro e piccole imprese dell’area colpite dalla recente emergenza sanitaria. 

Tramite FAQ pubblicate in costante aggiornamento, un form permetterà agli imprenditori locali di contattare direttamente i volontari ed essere accompagnati verso le corrette procedure per accedere alle forme di sostegno economico e fiscale.

Come sempre nei momenti difficili le Istituzioni e la popolazione italiana riescono ad esprimere il proprio meglio superando limiti e stereotipi.

 

Qual è il suo messaggio per l'Unione europea in questo momento?

Come membro del Comitato Europeo delle Regioni ho sostenuto che il motivo e l’obiettivo della mia presenza a Bruxelles fosse, tra gli altri, quello di permettere il dialogo e lo scambio di conoscenze fra le istituzioni locali.
Questa pandemia dunque rappresenta per me il banco di prova e la vera occasione perché l’Unione Europea dimostri la sua capacità di agire come un vero organismo comunitario, capace di rinnovarsi e reinventarsi attraverso l’ascolto dei cittadini per stimolare meccanismi di solidarietà, coesione e partecipazione, fornendo risposte univoche e coordinate, e incentivando relazioni tra gli stati membri per la diffusione e la condivisione delle migliori pratiche messe in campo per far fronte all’emergenza ma, anche e soprattutto, alla ripresa. Una ripresa che sono convinta debba avere come presupposto fondante, ora più che mai, il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. 

 

Segui Arianna su Twitter @AriannaCensi.

 

 

 

 

Monica Marini, Sindaco della città di Pontasieve, Italia, e membro del Gruppo PSE


(contributo pubblicato il 4 Aprile)

Come state affrontando la pandemia del COVID-19? 

Pontassieve è un paese di 21.000 abitanti, a circa 15 chilometri da Firenze, e che si estende su un territorio vasto, composto da un capoluogo più popoloso e molte piccole frazioni collinari.

Proprio per questa sua conformazione, fin dai primi giorni dell’emergenza covid19 e con i primi decreti, il nostro paese ha dovuto gestire il problema di come informare correttamente tutti i cittadini e di come non creare troppi disagi soprattutto alle famiglie che vivono nelle campagne e nei piccoli borghi. 

Abbiamo, come Amministrazione, attivato una fitta rete di comunicazione con i cittadini spiegando sulla pagina facebook del Comune e sulla mia pagina istituzionale, così come sul sito del Comune e sulle radio locali, le principali regole decise dal Governo e i provvedimenti adottati dal Comune.

Come sindaca ho scritto molte lettere aperte ai miei cittadini, anche ai bambini, spesso dimenticati in quest’emergenza, per essere vicina alle persone

Abbiamo realizzato volantini che la nostra Polizia Municipale ha distribuito sul territorio per spiegare ai cittadini come comportarsi.

Siamo stati la prima Amministrazione della zona a fornire un elenco degli esercizi commerciali che effettuano le consegne a domicilio e abbiamo organizzato e coordinato un servizio di consegna della spesa e delle medicine alle persone sole e fragili, grazie delle tante  associazioni di volontariato del territorio, che abbiamo fin dall’inizio coinvolto nella gestione dell’emergenza.

Stiamo predisponendo lo slittamento delle imposte comunali e altre agevolazioni per i cittadini più in difficoltà, oltre alla definizione delle modalità di erogazione delle misure di sostegno pensate dal Governo italiano.

Abbiamo, come gli altri Comuni, chiuso le aree gioco e parchi pubblici recintati per evitare assembramenti e per questo abbiamo pensato, grazie al lavoro del personale della nostra biblioteca comunale, di pubblicare sul nostro sito alcuni video con consigli di letture e giochi, di film da vedere, soprattutto pensando a chi ha bambini piccoli. Abbiamo anche creato una playlist spotify per far conoscere alle persone a casa la musica di giovani musicisti locali e istituito un concorso chiedendo ai cittadini di mandarci video registrati a casa per mostrare il proprio talento.

Abbiamo attivato con gli altri comuni della zona, un servizio di supporto psicologico gratuito per tutti i cittadini e un percorso di monitoraggio e ascolto per le persone in carico ai servizi sociali e per le donne vittime di violenza.  I nostri servizi sociali stanno contattando, dall’inizio dell’emergenza, i casi (circa 500) che avevano in carico, valutando per ognuno di questi, quali sono le modalità migliori per continuare a tutelare i nostri concittadini più in difficoltà.

Il Comune si sta offrendo come vetrina anche per le iniziative dei privati che hanno lo scopo di rinsaldare il senso di comunità e alleviare i disagi e le sofferenze che l’isolamento può causare, come ad esempio il progetto di un nostro concittadino chef che prepara piatti della tradizione e li consegna ai cittadini, insieme a una favola, con prezzi sociali. 

Qual è il suo messaggio per l'Unione europea in questo momento?

Mi auguro che tutti, a tutti i livelli decisionali, abbiano oggi ben chiaro che questa crisi non può farci chiudere nei nostri confini, ma necessariamente deve farci pensare e agire come parti di una sola grande Comunità che, senza il contributo di ciascuno di noi, non sarà mai pienamente realizzata.
Solo così potremo presto superare questa tragica emergenza, dimostrando di aver raccolto la grande sfida che ci ha lanciato: credere e impegnarci per superare gli egoismi particolari e camminare gli uni al fianco degli altri, pronti a sostenerci senza lasciare indietro nessuno.  Questo è valido per tutte le cittadine e tutti i cittadini e, a maggior ragione deve esserlo per la politica: l’Unione Europea non può permettersi di non sostenere i propri Stati membri più colpiti, né in questa emergenza, né da qui in avanti.   

Segui Monica su Twitter: @MonicaMarini_fi.

 

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Crediti fotografici: City of Pontassieve e Mayor Monica Marini.

 

 

 

Luca Menesini, Sindaco della città di Capannori, Italia, e membro del Gruppo PSE


(contributo pubblicato il 1 Aprile)

Come state affrontando la pandemia del COVID-19? 

L'assistenza alla popolazione parte dal centro operativo comunale di protezione civile. Prima di tutto alla popolazione che vive l'emergenza sanitaria i positivi le persone in quarantena e l'assistenza consiste nella consulenza psicologica tramite anche telefono nel soddisfare e rispondere a quelle che sono le esigenze alimentari e le esigenze di spesa. L'esigenza è anche di farmaci a domicilio. Questo riguarda poi anche tutti gli anziani del nostro territorio le persone più fragili che oggi devono stare a casa. E allora su questo c'è una vicinanza far sentire vicina alla comunità. Ma c'è anche un aiuto concreto un aiuto materiale si porta la spesa a casa. Lo facciamo tramite i tanti volontari che abbiamo sul nostro territorio. Un altro progetto che abbiamo fatto è quello di una raccolta fondi per esigenze sanitarie con i quali abbiamo acquistato dei dispositivi di protezione individuale mascherine tute per il personale medico dell'ospedale perché è importante che il personale appunto sia protetto e sempre in questi giorni stiamo lanciando una raccolta fondi per esigenza alimentare per soddisfare quelle che sono le necessità alimentari dei tanti cittadini che oggi non hanno un lavoro e hanno una difficoltà appunto su cosa mettere in tavola per i propri figli. 

 

 

 

Qual è il suo messaggio per l'Unione europea in questo momento?

Il messaggio che voglio lanciare è che voglio lanciare anche a me ai colleghi sindaci e ai colleghi delle amministrazioni locali di tutta Europa è quello che da questa crisi se usciamo insieme usciamo rafforzando le nostre comunità e rafforzando l'Europa rilanciando e accelerando quella che è la transizione ecologica che avevamo iniziato e che ha bisogno di essere velocizzato nel portarla avanti calibrando un'economia che sia un'economia a servizio dell'uomo ma soprattutto con istituzioni europee forti. Si dice che dopo Comit 19 niente sarà come prima. E io credo che questo sia vero sia vero in quella che è l'assistenza sanitaria. Quello che è il modo di organizzare i servizi quello che è il modo di vivere la vita di ognuno di noi ma anche sull'aspetto legato alle istituzioni e l'istituzione europea giocherà un ruolo centrale. 

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Foto: Luca Menesini on Facebook

 


 

Virginio Merola, Sindaco di Bologna, Italia, e membro del Gruppo PSE


(contributo pubblicato il 18 Maggio)

Come state affrontando la pandemia del COVID-19? 

L’impegno del Comune di Bologna è stato rivolto principalmente alle persone più fragili. Anziani, persone senza dimora, donne che si trovano in una situazione di violenza domestica, bambine e bambini della nostra città, provando a valorizzare la collaborazione tra pubblica amministrazione, imprese e mondo dell’associazionismo e del volontariato.

I centri antiviolenza sono sempre rimasti aperti con servizi di ascolto e accoglienza gratuiti. Abbiamo attivato un servizio di assistenza telefonica per circa 8.500 anziani in condizioni di fragilità. Per le persone senza dimora, le strutture sono rimaste sempre aperte ventiquattro ore al giorno ed è stato potenziato il servizio di strada.

Infine, desidero ricordare tre nuovi progetti che ritengo particolarmente importanti:

  • L’Unione fa la spesa, un servizio di consegna a domicilio della spesa alimentare e dei parafarmaci alle persone più fragili, a chi ha bisogno di assistenza, ai disabili, a chi è affetto da patologie croniche o è immunodepresso. Il servizio è stato attivato grazie a un protocollo che il Comune di Bologna ha firmato con Coop Alleanza 3.0, Conad, Pam e il mondo dell’associazionismo e del volontariato bolognese rappresentato da Auser, Forum Terzo Settore e Centro Servizi di Volontariato Volabo (Csv). 
  • Un parco per le persone autistiche o con altri disturbi del comportamento, e per i loro accompagnatori. 
  • Rimanere insieme… a distanza, insegnanti, educatori e operatori dei nidi, dei centri per bambini e famiglie, delle scuole dell’infanzia, dei servizi educativi territoriali, con il supporto dei coordinatori pedagogici, mantengono una costante relazione diretta con genitori e bambini delle proprie sezioni, proponendo diverse forme di contatto e condivisione. 

 

 

E infine la cultura, uno degli elementi più importanti di Bologna nel mondo, non si è mai fermata.

 

Qual è il suo messaggio per l'Unione europea in questo momento?

La pandemia Covid-19 ci ha fatto scoprire l'interdipendenza fra le persone e l'interdipendenza fra le comunità locali, nazionali e europee. Le Città e i cittadini europei devono poter contare sul sostegno dell’Unione Europea e serve un maggiore coinvolgimento per rispondere alla più grave crisi sanitaria (ma anche economica e sociale) che stiamo vivendo degli ultimi anni, per ricostruire dal basso un nuovo modello di sviluppo europeo.
Se vogliamo un’Europa più forte che possa rispondere a sfide globali, impossibili da gestire come singoli paesi o città, quali ad esempio l’economia, l’ambiente e le migrazioni, servono maggiori investimenti dell’Unione Europea per le Città, per sostenere le politiche sociali, ambientali e culturali. I cosiddetti “sovranisti” puntano invece a un’Europa debole, delegittimando il progetto europeo in cerca di facili consensi, ma senza dare risposte concrete ai problemi dei cittadini.
A Bologna, abbiamo dimostrato di poter valorizzare le risorse comunitarie grazie al PON Città metropolitane, investendo più di 40 milioni di euro per rafforzare lo sviluppo e la coesione territoriale della nostra comunità: nuovi spazi da rigenerare e da vivere, maggiore inclusione sociale e sostenibilità, servizi digitali e accelerazione civica per i cittadini, le associazioni e le imprese.
Da questa crisi ne usciremo solo insieme, Europa e Stati nazionali, insieme alle Città e a tutti i cittadini. Ma abbiamo bisogno di una maggiore solidarietà per costruire finalmente un’Europa dei cittadini, promuovendo con più forza la partecipazione delle Città alla costruzione di un’Europa solidale, vicina ai problemi concreti delle persone.

Segui Virginio su Twitter @virginiomerola.

 

 

 

Federico Poppi, Consigliere di Castelvetro Di Modena, Italia


(contributo pubblicato il 20 Marzo)

Come state affrontando la pandemia del COVID-19? 

A Castelvetro, una piccola città nei pressi di Modena, abbiamo organizzato, insieme ad associazioni di volontariato, consegna a domicilio di generi alimentari e medicinali per persone anziane, sole o deboli.

Inoltre, abbiamo anche fornito un numero verde con degli insegnanti che non lavorano al momento, per aiutare i cittadini e rispondere a tutte le domande sul Coronavirus.

Per concludere, abbiamo organizzato una raccolta fondi per destinare all’assistenza domiciliare alcune attrezzature mediche adatte a combattere il coronavirus.

Qual è il suo messaggio per l'Unione europea in questo momento?
L'Italia si dimostrerà una vera comunità e non solamente una somma di individui se tutti seguiranno le regole impartite dal governo. Solo allora avremo la forza di reagire a questa situazione.

 

 

Enrico Rossi, Presidente della regione Toscana, Italia, e Vice-Presidente del Gruppo PSE


(contributo pubblicato il 4 Maggio)

Come state affrontando la pandemia del COVID-19?

Dall’inizio della pandemia, le iniziative di solidarietà prese dalla Regione Toscana nel settore del sociale e del welfare sono state molteplici. L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha portato a una generale riscoperta, in sanità ma non solo, del senso di comunità e dei servizi territoriali. Lavoriamo sin dal primo giorno perché, passata l’epidemia, la prossimità al territorio e alle persone nelle loro case resti un tassello fondamentale dell’equilibrio della nostra regione.

Misure economiche: sostegno alle imprese e all’occupazione

Per fronteggiare l’emergenza economica innescata dall’epidemia di coronavirus e dalla chiusura forzata delle attività per ridurre il rischio di contagio, la Regione Toscana ha da subito messo in atto misure per il sostegno al credito e la liquidità delle imprese e dei liberi professionisti (in forma di garanzia per 20 milioni di euro, ampliando di un terzo la disponibilità già esistente), l’anticipo della cassa integrazione in deroga senza alcuna spesa per i lavoratori tramite accordo con gli istituti bancari (intesa più avanzata delle misure nazionali), il sostegno delle aziende agricole, florovivaistiche e della pesca, e una semplificazione ed accelerazione sul fronte degli investimenti pubblici (infrastrutture, sanità e difesa del suolo), importantissima per sostenere la ripresa quando l’emergenza sanitaria sarà alle spalle. Inoltre la Regione ha anticipa i tempi dei pagamenti alle imprese, autorizzando gli uffici a procedere per le opere già realizzate e dei servizi prestati.

Misure ulteriori per la popolazione di protezione dal contagio

Agli inizi di aprile, con un’ordinanza del presidente, è stato introdotto sul territorio regionale l’obbligo di mascherine (di tipo chirurgico) per tutti i cittadini al di fuori della propria abitazione, quale strumento di prevenzione primaria e in preparazione della cosiddetta Fase 2. L’obbligo è entrato in vigore dopo un prima distribuzione gratuita a casa di 8,5 milioni di mascherine attraverso i Comuni. Successivamente la distribuzione è avvenuta tramite farmacie e grande distribuzione alimentare. Oggi il sistema di distribuzione gratuita delle mascherine è stato ulteriormente calibrato attraverso la rete delle oltre mille farmacie toscane. Dietro presentazione di tessera sanitaria è possibile ritirare, per tutti i cittadini di età superiore a 6 anni, una confezione di 5 mascherine alla volta (per un max di trenta mascherine al mese).

Il fabbisogno di mascherine per la popolazione, oltre a quello per gli operatori sanitari e per i lavoratori, è assicurato anche grazie al cosiddetto “distretto delle protezioni” toscano, nato e cresciuto nel corso dell’emergenza sanitaria e attualmente in grado di produrre un milione di mascherine al giorno in tessuto non tessuto (Toscana 1, “made in tuscany”, testate dall’Università di Firenze).

Nel solo mese di aprile sono state distribuite gratuitamente oltre 28milioni di mascherine (escluse le forniture per gli operatori sanitari). Da maggio i magazzini per le farmacie vengono rifornite di 1,8 milioni di mascherine al giorno.

Misure per anziani e disabili

Da subito ci siamo occupati dei più deboli. La Regione Toscana ha investito 3 milioni di euro per attivare un servizio spesa e consegna a domicilio di beni di prima necessità (alimenti, igiene personale e della casa, farmaci) a sostegno di cittadini con oltre 70 anni in condizioni di fragilità grazie a un protocollo di intesa siglato tra Regione Toscana, Anci e organizzazioni sindacali di categoria, in collaborazione con le associazioni di volontariato, con l’attivazione di un numero unico verde regionale. Il progetto si estende, inoltre, alle persone con grave disabilità e con patologie croniche ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita. Un’opportunità e un diritto per tutti i toscani che ne avranno bisogno.

Contrasto alla violenza sulle donne

Il virus non ferma, purtroppo, la violenza sulle donne che, confinate fra le pareti domestiche, rischiano di essere ancora più sole. Per questo la Regione, nel rispetto delle norme previste per limitare la diffusione del virus, ha deciso di assicurare la continuità del servizio attraverso una più capillare rete di ascolto telefonica. Abbiamo anche rilanciato la campagna per la diffusione del numero nazionale antiviolenza, il 1522.

Assistenza psicologica

La Regione Toscana insieme alla Protezione Civile si è attivata per garantire un supporto psicologico alla popolazione in questo momento di particolare criticità, mettendo a disposizione psicologi/psicoterapeuti con un servizio gratuito aperto tutti i giorni.

Educazione 0-6

In questo periodo straordinario e difficile per tutti è necessario mantenere una particolare attenzione ai bambini più piccoli, che potrebbero fronteggiare un grave rischio di deprivazione educativa. Per contribuire a contrastare i pesanti effetti negativi sull’infanzia, la Regione Toscana promuove “l’educazione da zero a sei anni non si ferma”, progetto dedicato ad assicurare la continuità didattica ed educativa della fascia 0-6, che prevede:

L’Azienda ospedaliera pediatrica Meyer ha anche attivato un sito web con storie e poesie per bambini.

Cultura

Abbiamo cercato di dare sostegno alla cultura, che svolge un ruolo fondamentale in un momento in cui il distanziamento sociale ci porta a perdere il contatto con l’altro. La Regione Toscana ha scelto di mettere in rete le tantissime realtà culturali impegnate ora più che mai nel territorio virtuale creando una nuova sezione del sito per accogliere le varie iniziative di tanti che in questi giorni, con generosità e senso di abnegazione, si sono messi a disposizione.

Terzo Settore

Dopo l’allarme lanciato dall’associazionismo e dal mondo no profit toscano, la toscana, assieme ad altre Regioni italiane, ha chiesto al governo di estendere anche alle realtà del terzo settore l’accesso agevolato al credito, al fondo nazionale di garanzia, alla sospensione di mutui, ai crediti di imposta e alle agevolazioni sulle spese di sanificazione.

Qual è il suo messaggio per l'Unione europea in questo momento?

L’Europa non può perdere un minuto nell’affrontare l’emergenza coronavirus. Se l’Europa non esce da questa crisi, memore delle grandi tragedie del passato, non potrà mantenere i risultati fino ad ora ottenuti, prima di tutto il mercato interno. Vanno create la basi, almeno per i paesi dell’area euro, per un bilancio comune con risorse molto più importanti, e con un rafforzamento di politiche fondamentali come la politica di coesione. A differenza del 2008, questa crisi è sanitaria e si trasforma in crisi economica generalizzata. Lo shock che ne deriva colpisce in eguale misura tutti, con il rischio di mettere in crisi il mercato unico e gravi perdite per le economie orientate all’export. Il metodo intergovernativo sta dimostrando ancora una volta i suoi limiti. L’Europa dovrà essere capace di superare questo ostacolo o rischierà di perdere la sua stessa ragione di esistere. Un primo passo che può davvero sostenere la crescita è un piano di investimenti coordinato a livello europeo, il Recovery Fund, per dare risorse ai territori e alle Regioni per ripartire. Ma non sarà sufficiente senza un piano di investimenti di dimensione continentale, possibile solo attraverso la cooperazione e la solidarietà tra i popoli e gli Stati, passando dalle Regioni che per la loro prossimità ai cittadini possono dare risposte adeguate alla grave crisi che stiamo attraversando e che invade la vita quotidiana e il territorio di ciascuno di noi.

 Segui Enrico su Twitter @rossipresidente.

Foto: Enrico Rossi su Facebook.

 

 

Anna Maria Sabatini, Consigliere di San Costanzo, Italia 


(contributo pubblicato il 27 Marzo)

Come state affrontando la pandemia del COVID-19?

San Costanzo è un piccolo comune marchigiano, in provincia di Pesaro - Urbino. La nostra provincia è stata una delle più colpite in Italia.

Nella mia città, l'amministrazione ha immediatamente cercato di proteggere i cittadini più deboli. Essendo un’insegnante, quindi non lavorando in questi giorni, mi sono immediatamente messa a disposizione per aiutare gli uffici comunali, il sindaco e il vice sindaco.

 

 

Qui sotto vi è un elenco di tutte le iniziative che abbiamo messo in atto per contenere la diffusione del virus e per proteggere tutti i nostri cittadini di tutte le età:

 

Molte famiglie hanno appeso dei fogli bianchi con le parole "Andrà tutto bene"  con un arcobaleno disegnato.

Qual è il suo messaggio per l'Unione europea in questo momento?

"Le differenze di abitudini e linguaggio non sono nulla se i nostri scopi sono gli stessi e i nostri cuori sono aperti..” - J. K. Rowling
Come in una scatola di pastelli colorati, le differenze tra gli individui rendono l'Europa bella e interessante, anche se a volte possiamo avere paura. Ma ora, in questa lotta contro il virus, solo uniti sopravviviamo, divisi invece falliamo.

 

 

Othmane Yassine, Consigliere di Fermignano, Italia


(contributo pubblicato il 23 Marzo)

Come state affrontando la pandemia del COVID-19?

Nel nostro comune abbiamo pensato ad un numero WhatsApp del comune da cui inviamo tutti gli aggiornamenti sulla situazione covid 19, oltre che promuovere azioni di solidarietà diffusa grazie alle associazioni locali.

Tutto ciò perché noi abbiamo a cuore l'uguaglianza sostanziale!

Questo momento difficile dovuto al Covid-19, tra le altre cose, ha fatto emergere la mancanza di accesso ad alcuni diritti civili da parte delle minoranze come gli immigrati. Ad esempio, il fatto che non vi siano cimiteri per le confessioni religiose definite minori, come quella musulmana, ha fatto sì che le persone decedute non potessero avere affatto diritto alla sepoltura. Tanti casi in Italia hanno portato all’emersione di questo problema, il più drammatico è avvenuto nel comune di Pisogne nella provincia di Brescia. In questo caso la salma è rimasta in casa della famiglia della persona defunta senza poter trovare degna sepoltura per otto giorno. Prima dell’emergenza Covid-19 il problema sussisteva ugualmente ma era superato dalla possibilità del rimpatrio della salma presso i paesi d’origine. I costi del trasporto della salma sono altissimi e molte famiglie chiedevano l’aiuto alla comunità di appartenenza per un sostegno economico. Purtroppo l’impossibilità di poter procedere al rimpatrio è ostacolata dal lockdown ormai mondiale.

Onde evitare questa spiacevole e non desiderata disgrazia avvenuta nel Comune di Pisogne, il nostro Comune di Fermignano, per volontà del Sindaco Emanuele Feduzi, ha deciso di destinare una parte del proprio cimitero alle confessioni minori presenti non solo nel proprio territorio ma in tutta la provincia. Un atto di civiltà e buona amministrazione che dovrebbe essere messo in campo da almeno un Comune per ogni provincia. Un Europa unita e solidale si misura nella capacità di far fronte all’emergenza con grande solidarietà e senza lasciare alcuno indietro.

Qual è il suo messaggio per l'Unione europea in questo momento?

Spero che l Europa non si dissolva dopo la tragedia coronavirus, ma sia ancora più forte perché insieme possiamo fronteggiare l'emergenza, divisi siamo persi.

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Photo credit header: Photo by Fernando Medina, Mayor of Lisbon, via Twitter.

 
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