L'ondata di ristrutturazioni per rendere le città e le regioni europee più sociali, sostenibili e inclusive

8 April 2021
L'ondata di ristrutturazioni per rendere le città e le regioni europee più sociali, sostenibili e inclusive

Quello degli alloggi è uno dei settori in cui i cittadini sono inclini ad affermare che l'Unione europea non ha alcun potere di intervento. Tuttavia, quando nell'ottobre scorso il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans ha presentato la nuova strategia della Commissione per la ristrutturazione degli edifici, è apparso evidente che l'edilizia abitativa non solo può ma deve essere al centro della ripresa europea e rappresentare un fattore chiave per realizzare un'Europa climaticamente neutra che non lasci indietro nessuno:

"Vogliamo che in Europa tutti possano illuminare la propria casa, riscaldarla o rinfrescarla senza rovinarsi né rovinare il pianeta".

La strategia sull'ondata di ristrutturazioni può essere considerata uno dei pilastri più ambiziosi del Green Deal europeo. Articolata in sei misure fondamentali - il rafforzamento delle normative, la creazione di posti di lavoro verdi, la garanzia dei finanziamenti, la costruzione di alloggi a prezzi accessibili, l'espansione dell'edilizia sostenibile e la realizzazione di nuovi progetti architettonici -, la strategia punta almeno a raddoppiare i tassi di ristrutturazione nei prossimi dieci anni e ad assicurare che le ristrutturazioni portino a una maggiore efficienza energetica e nell'uso delle risorse.

Nel momento in cui l'Europa si trova in piena lotta contro la pandemia, l'ondata di ristrutturazioni diventa evidentemente un elemento cruciale per ricostruire meglio le città e le regioni riservando attenzione anche alla costruzione di alloggi a prezzi contenuti, dignitosi e sostenibili.

Come dichiarato da oltre un centinaio di esponenti di spicco a livello locale, regionale, nazionale ed europeo in un articolo del gruppo PSE pubblicato nell'ottobre 2020, "la questione degli alloggi si ricollega ad altre tre grandi crisi che devono essere affrontate contemporaneamente: la crisi sociale, la crisi climatica e la crisi economica." L'ondata di ristrutturazioni è un'occasione per dare delle risposte a queste tre crisi, ma in che modo?

Crisi sociale, crisi climatica e crisi economica: che risposte può dare l'ondata di ristrutturazioni?

La strategia sull'ondata di ristrutturazioni ha il potenziale per affrontare al tempo stesso le questioni delle disuguaglianze sociali, della crisi climatica e della ripresa economica. Alcuni dati essenziali delineano un quadro ben preciso dell'entità della sfida che l'Europa deve raccogliere e per la quale l'ondata di ristrutturazioni può svolgere un ruolo chiave.

La dimensione sociale

Un cittadino europeo su quattro non è in grado di illuminare, riscaldare o raffreddare adeguatamente la propria abitazione. Questo fenomeno, noto come "povertà energetica", è tra le cause di 100 000 decessi all'anno.

85 milioni di europei sono oberati dai costi abitativi: in altre parole, spendono per l'alloggio il 40 % del proprio reddito disponibile. Secondo uno studio a cura della FEANTSA (Federazione europea delle associazioni nazionali che si occupano dei senzatetto), la disparità tra le famiglie povere e quelle che non lo sono quanto alla quota del bilancio familiare destinata all'alloggio è notevolmente aumentata negli ultimi cinque anni in Irlanda, Estonia, Portogallo, Germania, Danimarca e Grecia. Questo onere eccessivo mette a rischio la sicurezza e il benessere delle famiglie. È questo che si intende quando si parla di "tasso di onerosità eccessiva dei costi abitativi".

L'ondata di ristrutturazioni deve affrontare gli aspetti sociali della politica abitativa: la lotta alla povertà energetica e l'aumento del costo della vita, il miglioramento del tenore di vita e il benessere per tutti, nonché il conferimento di poteri alle comunità locali perché svolgano un ruolo attivo nelle ristrutturazioni.

La dimensione climatica

Si stima che gli edifici siano responsabili del 40 % del consumo energetico nell'UE e del 36 % delle emissioni di gas a effetto serra. Se un terzo delle emissioni di gas a effetto serra in Europa è dovuto ai consumi energetici dei nostri edifici, è evidente che il settore dell'edilizia ha un ruolo importante da svolgere per raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 stabilito dall'Unione europea.

Eppure, ogni anno viene ristrutturato appena l'1 % degli edifici. Continuando a questo ritmo, arrivare al traguardo della neutralità climatica in Europa appare del tutto irrealizzabile.

L'ondata di ristrutturazioni deve sostenere le finalità perseguite dal Green Deal europeo e contribuire agli ambiziosi obiettivi climatici dell'UE riducendo le emissioni nel settore dell'edilizia e promuovendo edifici ecologici, intelligenti ed efficienti sotto il profilo dei costi per raggiungere il traguardo di un'Europa climaticamente neutra entro il 2050.

La dimensione economica

Nel settore della costruzione lavorano circa 18 milioni di persone, per la quasi totalità (95 %) in piccole e medie imprese (PMI). La pandemia di COVID-19 ha colpito duramente questo settore, che era già in difficoltà a causa della transizione ambientale.

Il Green Deal europeo sarà al centro della ripresa economica del nostro continente all'indomani della pandemia. Dal momento che l'ondata di ristrutturazioni punta a raddoppiare il tasso di ristrutturazione rinnovando 35 milioni di edifici entro il 2030, l'Europa ha la possibilità di creare fino a 160 000 nuovi posti di lavoro verdi nel settore dell'edilizia.

L'ondata di ristrutturazioni può inoltre contribuire ad offrire ai lavoratori delle opportunità di formazione nel campo dell'ecologia e del digitale, con misure mirate a sostegno delle competenze e delle strategie occupazionali, tanto per chi oggi è impegnato negli studi quanto per la forza lavoro già inserita a livello professionale.

Le regioni e le città progressiste chiedono a gran voce un'ondata di ristrutturazioni che sia sociale, inclusiva e sostenibile

Il gruppo PSE del Comitato europeo delle regioni ha avuto modo di guidare il dibattito sull'ondata di ristrutturazioni in seno alla nostra istituzione grazie al lavoro di Enrico Rossi, attuale consigliere comunale di Signa (Italia) ed ex presidente della regione Toscana.

Nel parere sul tema Un'ondata di ristrutturazioni per l'Europa: inverdire gli edifici, creare posti di lavoro e migliorare la vita, Rossi ha evidenziato diversi aspetti chiave della strategia, dalla dimensione urbana a quella ambientale e sociale. Il parere da lui elaborato, adottato all'unanimità dall'Assemblea, formula una serie di richieste:

  • assegnare agli enti locali e regionali un ruolo cruciale nell'ondata di ristrutturazioni, garantendo che la riqualificazione degli edifici sia coerente con l'assetto territoriale ed urbanistico, promuova le politiche di lotta contro lo spopolamento e risponda a criteri di equità sociale e rispetto dell'ambiente;
  • fare in modo che l'ondata di ristrutturazioni abbia un ruolo maggiore nell'ambito dei fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza, che è al centro del piano per la ripresa, e nel quadro dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE), sottolineando inoltre che il coordinamento è essenziale per evitare interventi separati e poco efficienti;
  • assicurare che le città e le regioni siano al centro della strategia, il cui successo dipenderà dalla fattibilità e sostenibilità a livello locale e regionale, proponendo un quadro flessibile che tenga conto, ad esempio, delle differenze tra le zone rurali e le grandi città, ma che fornisca anche un'assistenza tecnica agli enti locali e regionali, con un modello rafforzato e decentrato di assistenza energetica europea a livello locale, il meccanismo ELENA (European Local ENergy Assistance);
  • rafforzare le comunità energetiche locali e garantire che i cittadini possano diventare "prosumatori", capaci cioè non solo di consumare ma anche di produrre energia, affrontando così il problema della povertà energetica in Europa attraverso la produzione decentrata di energia e gli incentivi;
  • adottare provvedimenti che impediscano i "ristrusfratti" (sfratti mediante ristrutturazione), secondo la definizione dell'Unione internazionale degli inquilini (International Union of Tenants - IUT). "Dato che nella maggior parte degli Stati membri può accadere che i costi di ristrutturazione siano trasferiti agli inquilini, la riqualificazione degli edifici spesso contribuisce a sfrattare i residenti e alla cosiddetta "gentrificazione" di interi quartieri (il fenomeno per cui un mercato immobiliare al rialzo costringe i residenti meno abbienti a lasciare il quartiere per essere sostituiti da nuovi arrivati più facoltosi). Una ristrutturazione a prezzi accessibili significa che gli aumenti del canone d'affitto sono interamente compensati dai risparmi energetici ottenuti. Il modello di neutralità dei costi degli alloggi combina pertanto obiettivi sociali e climatici in modo ideale e lotta contro i ristrusfratti", avverte l'IUT;
  • promuovere processi di economia circolare nel settore dell'edilizia, avendo cura di riutilizzare e riciclare i materiali;
  • riservare maggiore attenzione all'idea di stabilire un collegamento tra la strategia e un quadro concettuale, estetico e orientato al design, accogliendo quindi con favore l'iniziativa per un "nuovo Bauhaus europeo" come un'opportunità non solo di sfruttare il potenziale creativo di regioni e città ma anche di riqualificare i quartieri;
  • concentrarsi sull'obiettivo - cruciale per l'ondata di ristrutturazioni e gli enti locali e regionali - della riqualificazione degli alloggi sociali e accogliere con favore il lancio dell'iniziativa europea per alloggi a prezzi accessibili finanziando 100 progetti faro innovativi e partecipativi;
  • rafforzare il sostegno al settore dell'edilizia, pesantemente colpito dalla crisi e spesso formato da un tessuto di piccole imprese, che non sempre sono adeguatamente attrezzate per offrire i prodotti e i servizi richiesti. Il settore dell'edilizia deve essere aiutato a colmare i divari esistenti in termini di conoscenze, qualifiche e tecnologie, tutelando l'occupazione e garantendo una graduale riconversione della forza lavoro.

 

Nel corso di un dibattito con la commissaria europea Kadri Simson alla sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni del marzo scorso, Enrico Rossi ha dichiarato:

"Con l'ondata di ristrutturazioni, l'UE offre alle nostre città e regioni una grande opportunità. Mentre prima ci concentravamo solo su singoli appartamenti o edifici, ora guardiamo finalmente ai quartieri nel loro insieme. [...] Il Green Deal e l'ondata di ristrutturazioni possono avere successo soltanto se migliorano il benessere e la qualità della vita delle persone all'interno delle nostre case ma anche nell'ambiente che le circonda, garantendo che nessuno sia lasciato indietro."

Ha inoltre sottolineato le difficoltà dell'aspetto finanziario dell'ondata di ristrutturazioni, dal momento che le risorse necessarie per la riuscita dell'iniziativa sono sì disponibili, ma devono essere impiegate in maniera coordinata e strategica:

"L'ostacolo finanziario è chiaramente tra i più importanti da superare se vogliamo che l'ondata di ristrutturazioni raggiunga i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni e di rilancio dell'economia. L'Europa dispone delle risorse straordinarie necessarie: il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2020-2027, lo strumento Next Generation EU e i fondi nazionali e regionali. Se verrà fatto un uso sinergico di tutte queste risorse, sono convinto che sarà possibile garantire finanziamenti adeguati per realizzare l'ondata di ristrutturazioni".

Il nostro membro Juan Espadas, sindaco di Siviglia, presidente della commissione Ambiente, cambiamenti climatici ed energia (ENVE) e del gruppo di lavoro Green Deal a livello locale del CdR, ha aggiunto:

"L'ondata di ristrutturazioni è un pilastro fondamentale della ripresa dell'Europa, in quanto contribuisce a ricostruire meglio i nostri territori [...]. Nell'ambito di questa strategia, l'iniziativa per un nuovo Bauhaus europeo può essere fondamentale per dare un'anima al risanamento urbano e ripensare radicalmente i nostri quartieri. Dobbiamo sfruttare il potenziale creativo delle nostre regioni e città e coinvolgere i cittadini nei processi di trasformazione, in modo da avvicinarli al Green Deal e progettare insieme un futuro più sostenibile."

L'ondata di ristrutturazioni offre a città e regioni una grande opportunità per migliorare il benessere dei loro cittadini, attuare il diritto universale ad avere un alloggio a un prezzo contenuto, salubre e accessibile - conformemente al principio n. 19 del pilastro europeo dei diritti sociali e in linea con l'obiettivo di sviluppo sostenibile n. 11 delle Nazioni Unite su "Città e comunità sostenibili" -, combattere la crisi climatica, lottare contro la povertà energetica, creare nuovi posti di lavoro verdi e stimolare la ripresa. È un'opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire e che, in quanto appartenenti alla famiglia progressista, dobbiamo cogliere e trasformare in realtà in maniera sociale, inclusiva e sostenibile.

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