Assessora Bora, perché la Regione Marche è una regione progressista?
La Regione Marche è una regione progressista perché è molto sensibile al tema della lotta contro la crisi climatica. La Regione Marche nel 2016 è stata scelta infatti come ambasciatrice del Patto dei Sindaci per questo impegno storico che ha avuto in materia ambientale.
E nel 2017 abbiamo implementato un progetto che si chiama Progetto Marte ed ha l'obiettivo di ridurre il consumo energetico non solo degli edifici pubblici in generale, ma in particolar modo di quelli sanitari. Abbiamo scelto tre ospedali e proprio su questi edifici pubblici particolarmente energivori stiamo cercando di portare avanti delle politiche di efficientamento energetico.
Ma stiamo facendo la stessa cosa anche dal punto di vista dell'illuminazione pubblica. Stiamo cercando di ridurre il consumo, attraverso luci LED, ma anche attraverso impianti che siano comunque centralizzati che quindi diano anche la possibilità all'ente pubblico di spegnere o ridurre il consumo energetico delle proprie città.
Come sta implementando la Regione Marche l'obiettivo di sviluppo sostenibile di eliminazione della povertà?
Grazie al Fondo Sociale Europeo, l'assessorato al Lavoro e alla formazione ha messo in campo dei bandi che danno la possibilità di erogare il cosiddetto reddito di inclusione, ma soprattutto cercano di dare maggiore istruzione e quindi qualificare di più tutte quelle persone che si trovano in una situazione di particolare difficoltà.
Consideriamo che nelle Marche, se la povertà sembra essere diminuita, comunque i dati sono ancora preoccupanti, perché circa 8,8 per cento delle famiglie marchigiane attraversano una situazione di particolare difficoltà ed è evidente che il reddito di inclusione sicuramente una misura importante ma temporanea.
Purtroppo i dati ci confermano che tra le famiglie che sono più in difficoltà ci sono proprio quelle con figli minori o le famiglie più numerose. E ancora quelle famiglie che al proprio interno hanno molti stranieri. Io credo che le politiche della nostra regione dovrebbero continuare a dare questo tipo di risposta con un'attenzione particolare anche alle donne, che non dimentichiamoci sono quelle più a rischio povertà. Soprattutto dopo una maternità sono quelle che fanno più difficoltà o a trovare lavoro, o proprio a rimanere anche nel mercato del lavoro.
Come vi aiuta l'Europa ad essere una regione più sostenibile?
L'Europa non è solo importante, è indispensabile per le Regioni al fine di poter appunto attuare le proprie politiche, quelle che la Regione condivide con le associazioni di categoria e con i sindacati.
Poi per una regione come la nostra, Europa significa ricostruzione. Siamo davvero molto grati all'Europa e ai Paesi membri per la generosità che hanno avuto dopo il terremoto nel concederci circa 400 milioni di euro in più, che andranno a favore di nuovi investimenti nelle imprese dell'agricoltura.
Se c'è qualcosa su cui ancora si potrebbe fare molto su cui solo l'Europa può dare delle risposte beh questo è sulla parità di genere. Purtroppo si fa ancora molta difficoltà a poter chiedere orari di lavoro più flessibili quando si rientra al lavoro dopo la maternità. E le statistiche ci confermano che è ancora grande il divario salariale tra uomini e donne. Se pensiamo che poi spesso le donne sono anche quelle con maggiori titoli di studio questo è semplicemente inaccettabile. Quindi speriamo che nel prossimo Fondo sociale europeo ci siano tantissime risorse. Sapremo certamente come intercettarle.
Manuela Bora è assessora della Regione Marche per l'Europa, l'industria, il commercio, l'internazionalizzazione, green economy, la cooperazione allo sviluppo, e le pari opportunità da Giugno 2015. E' membro del Gruppo PSE al Comitato europeo delle regioni da Settembre 2015.