Questa intervista fa parte della nostra serie “#ProgressiveLocalStories”, che ha l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle numerose iniziative positive messe in atto da città e regioni progressiste in Europa in relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Città e regioni sono diventate laboratori di soluzioni innovative e, con questa serie, vogliamo scoprire come sindaci, consiglieri e presidenti di regioni progressisti mettono in atto politiche per affrontare la crisi climatica, sradicare le disuguaglianze sociali e costruire comunità più sostenibili.
Perché la tua città è una città progressista?
La città di Capannori ha dedicato gli ultimi vent’anni ad applicare una strategia politica coerente di sviluppo sostenibile. Per creare questo approccio sono state messe in campo visioni ed idee necessarie per creare un miglior legame tra la politica ed i cittadini, volendo raggiungere un obiettivo condiviso e collettivo: una società all'insegna del benessere sostenibile per tutti.
La nostra crescente comprensione delle sfide europee e globali emergenti ci ha portato ad una visione progressista della nostra città che ci ha permesso di rilanciarla attraverso il concetto di sviluppo sostenibile. Capannori ha creato la propria dimensione di sostenibilità attraverso il concetto che vede le persone intereagire con il territorio e da qui è nata la nostra azione politica ambiziosa. L’obiettivo è andare sempre più verso uno sviluppo socio-ecologico la cui missione sia volta a combattere le crescenti disuguaglianze che producono rifiuti e creano classi di cittadini “di secondo livello”. Capannori è un comune progressista perché realizza interventi politici le cui azioni danno centralità alle persone, alle associazioni locali e al territorio. Questo è stato possibile grazie a scelte politiche di sostenibilità sociale ed ambientale abbinate ad una serie di politiche volte a combattere specificamente il concetto di “scarto”.
Attraverso l'attuale quadro di governance integrato nel processo legislativo, amministrativo-finanziario e politico, abbiamo messo in campo azioni concrete e dirette per innescare il cambiamento socio-ambientale che viviamo e sui continuiamo a lavorare.
Se Capannori oggi condivide le sfide ed i valori delle altre città europee progressiste è grazie alle forze politiche che lottano con passione per i diritti e il benessere di ogni cittadino.
Quali azioni concrete avete messo in atto per rendere la vostra città un luogo sostenibile?
La città di Capannori ha creato le politiche “Rifiuti Zero”. Sono azioni concrete che potremmo sintetizzare il dieci punti:
- separazione alla fonte: la gestione dei rifiuti non è un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.
- raccolta porta a porta: un sistema efficace di raccolta differenziata che ci ha permesso di riciclare più dell’80% dei rifiuti domestici con una purezza del materiale raccolto molto alta.
- compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.
- riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.
- riduzione dei rifiuti: abbiamo implementato politiche per incoraggiare il compostaggio domestico e la sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica con materiale compostabile o lavabile in tutti gli edifici pubblici e scuole, come anche per promuovere l'utilizzo dell’acqua delle fonti pubbliche, mercati contadini a km0, l'educazione della cittadinanza.
- riuso e riparazione: attraverso politiche di promozione dell’economia circolare. Abbiamo realizzato centri per la riparazione, il riuso di mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici. Questi vengono riparati, riutilizzati e venduti. Ciò è possibile attraverso cooperative sociali che hanno, oltre l’obiettivo ambientale, anche quello sociale ed occupazionale, specialmente delle persone in condizioni più svantaggiate.
- tariffazione puntuale: introduzione di sistemi che fanno pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili raccolti. Questo premia il comportamento virtuoso dei cittadini.
- recupero dei rifiuti: attraverso un impianto di recupero e selezione degli scarti.
- centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi dei rifiuti, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti e materiali non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese.
- azzeramento rifiuti: l’obiettivo ambizioso che perseguiamo è l’azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio.
In che modo l'Unione europea può contribuire a rendere la tua città più sostenibile?
È necessario premettere che le disuguaglianze hanno molteplici effetti sull'ambiente. Infatti le società più eque presentano una miglior condizione socio economica e sono più in grado di migliorare la propria sostenibilità. Perciò, di fronte alla crisi ecologica, non siamo tutti uguali: i suoi effetti saranno diversi a seconda che siate ricchi o poveri, vecchi o giovani e dipenderanno anche dalla città in cui vivete. Dobbiamo renderci conto che il progresso ecologico e quello sociale debbono andare di pari passo, sostenendosi a vicenda. Non possiamo debellare la “società dello scarto” e costruire una società più equa, lasciando il nostro pianeta in balia.
Allo stesso tempo, sarebbe impossibile porre fine alla crisi ecologica in presenza di un elevato grado di disuguaglianza. La dimensione sociale ed ecologica dello sviluppo sostenibile sono entrambe fondamentali per favorire una società veramente sostenibile. Ciò significa che dobbiamo capire in che modo cambiare i nostri regimi sociali ed anche fiscali, per conservare il nostro sistema naturale di supporto al clima, agli ecosistemi, alla biodiversità.
Questo sarà possibile a Capannori, come in ogni altra città progressista europea, realizzando una governance ecologica condivisa a livello europeo. Per questo abbiamo bisogno di adeguate politiche europee che abbiano l’obiettivo di regolamentare efficacemente i mercati e contribuire a correggere lo squilibrio di potere sui nostri mercati dei prodotti, dei capitali sociali ed ambientali e del lavoro. I nostri sistemi di protezione sociale dovrebbero essere strutturati in modo tale da favorire un adeguato sistema di protezione sociale ed ambientale a carattere universale.
Occorre anche rafforzare la responsabilità sociale delle imprese e potenziare energicamente l'economia sociale e solidale a livello europeo. La politica stessa ha bisogno di rigenerarsi: si tratta ormai di un compito importante per le forze progressiste e i loro partiti.
The story of Capannori has always been that of a #changemaker. 15 years ago, the city was the first in Europe to commit to going #zerowaste. Today, it stands as the first Zero Waste Certified City in Italy with an extremely impressive 4 ⭐ out of 5. pic.twitter.com/27SJNEvCJW
— Zero Waste Europe (@zerowasteeurope) July 8, 2022
Ulteriori informazioni sono disponibili qui:
- Rifiuti Zero Capannori
- Zero Waste Italy
- Parco Scientifico Capannori, progetto rifiuti zero
- Capannori, la prima città d'Italia certificata 'Rifiuti zero' in Europa
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Claudia Berti è consigliera comunale a Capannori, una città situata nella regione Toscana. Partecipa al programma Young Elected Politicians del Comitato europeo delle Regioni. Lavora in stretta collaborazione con il sindaco di Capannori, Luca Menesini, che è membro del Gruppo PSE e il relatore del Comitato sulla “Strategia dell'UE per prodotti tessili sostenibili e circolari”.
© Crediti fotografici: prima foto di Mike Finn su flickr, altre foto: città di Capannori
Nella foto: Il sindaco di Capannori e membro del Gruppo PSE, Luca Menesini, con Kaisa Karjalainen, Coordinatrice di Mission Zero Academy.